sabato 6 giugno 2015

La nostra storia


La Nostra Storia



Bruno Peterle & Annalisa Vasto
Bruno Peterle & Annalisa Vasto

Bene ora vorrei parlarvi un momento della mia storia…….
Io nasco come commessa in un supermercato, i miei genitori felici di avermi trovato quel posto “sicuro” e ben remunerato tanto da essere sicuri che lo fossi anch’io. Bhe forse per i  primi anni si, aver in tasca i primi soldini poter essere indipendente mi avevano illuso, ma con il passare degli anni ecco comparire sempre più prepotentemente una sorta di insofferenza, di malessere, di odio per il mio lavoro. Si ma  dove andare, cosa fare, ormai non rientravo più nella casistica dei 20/30 anni e il lavoro cominciava a scarseggiare, quindi la risposta era: ” tieniti stretto il tuo lavoro” che seinoia-a242077961 “fortunata”. Certo confronto ad altre mie conoscenti  sembravo fortunata, ma dentro di me il malessere cresceva senza sosta.  Ho raggiunto un livello tale di malessere da essere costretta a fare spesso mutua, i sintomi erano pressochè i soliti, non avevo più voglia di tornare al lavoro e mi serviva tempo per “disintossicarmi” e riuscire a ripartire. Bella vita, certo ma nel mio cuore e nella mia mente sapevo che c’era qualcosa di diverso la fuori che mi aspettava, ma non sapevo dargli un nome, non volevo passare tutta la vita in donna-Vince-chi-fugge-11-memodo uguale monotono come in una catena di montaggio. Sapevo che ero nata per essere e fare qualcosa di diverso, non riuscivo a omologarmi con il resto del mondo fuori. Ho pensato forse sono io la ” strana ” qui sembrano tutti felici e io vorrei scappare, perchè? Ecco comparire dopo 24 anni di lavoro Bruno la persona meravigliosa che mi è accanto tutt’oggi, che mi ha permesso di vedere la strada che cercavo, il Netwrok Marketing, anche se la mia prima risposta dopo aver conosciuto questo tipo di attività è stata : Io non voglio sapere nulla di queste cose!

Mi sentivo in prigione
Mi sentivo in prigione

Be mi sono licenziata e solo in quel momento mi sono sentita padrona del mio destino e della mia vita, è stato come essere in carcere e finalmente le sbarre che mi rinchiudevano si sono spalancate e ho riavuto la mia libertà. Certamente non senza sacrifici, non è stato rose e fiori, ma io sono l’artefice delle mie vittorie o sconfitte, io sono il capitano della mia nave e questa sensazione per me non ha prezzo. Oggi sono una persona diversa ho imparato molte cose letto molti libri sulla crescita personale e con mio marito Bruno continuiamo a portare avanti le nostre attività nel “Network 3.0″, l’unione del network, con la sua progressione geometrica, con il fenomeno dei social media e la loro potenza divulgativa, ecco perchè il nostro gruppo farà grandi cose e imboccherà la strada giusta per la libertà finanziaria di tutti i suoi componenti. Grazie ed ora, cedo la parola a Bruno.
Annalisa Vasto
Salve, voglio raccontarvi la mia storia, abbastanza travagliata se vogliamo.

Sono nato qui
Sono nato qui
a 11 anni
a 11 anni

Nasco nel 1950 a Borgosesia (VC) in una famiglia povera, da genitori anziani, papà muratore, mamma casalinga e una sorella di 13 anni più grande. Infanzia fra casa e oratorio, abbastanza felice se vogliamo, serena povertà, ma allora non avevamo aspettative. Arriva anche l’età della ribellione e della contestazione nei favolosi anni 60, ma anche della rabbia dell’impegno politico, che purtroppo mi ha lasciato molti strascichi a livello caratteriale su cui ho dovuto lavorare molto durante il mio percorso di crescita personale. Erano gli anni che Mario Capanna, leader del movimento studentesco chiamava appunto favolosi, a 15 anni vengo spedito a lavorare in un salumificio addetto al macello, dopo una settimana mi licenzio, non sopportavo vedere soffrire i poveri maiali. Passo da un posto di lavoro all’altro, ma star chiuso in una gabbia non mi piaceva proprio. Quindi decido di fare il camionista, lavoro massacrante, ma per me rappresentava la libertà. Qui avviene la svolta nella mia vita, che mi condiziona ancora oggi. Cado in piedi dal camion (da 4 metri) e mi schiaccio una vertebra, la stessa che mi obbliga oggi ad usare 2 stampelle per camminare. Quindi ritorno nella gabbia, in fabbrica, e ho il primo incontro col moamcndo della vendita diretta, facevo il presentatore nei party a domicilio di attrezzi da cucina,  ho un discreto successo, ma purtroppo le cose vanno male dato che  non so gestirmi, non ho ancora la mentalità imprenditoriale. Nel frattempo mi ero anche licenziato, e allora i redditi si sommavano con quelli della fabbrica, liquidazione compresa. Quindi lo stato si prende anche il guadagno ottenuto dal lavoro extra. Insomma ritorno per l’ennesima volta in fabbrica. Ma non demordooperai cinque anni dopo sono ancora fuori dopo vari tipi di commercio approdo nella concessionaria italiana di una multinazionale americana dove acquisisco la qualifica di “tecnico commerciale del trattamento delle acque” . Vengo così a conoscenza dei problemi dell’inquinamento dell’ambiente, e della conseguenza su quello che è il principale nutrimento dell’uomo, l’acqua. Prendo coscienza anche culliganche i problemi possono esssere risolti solo in parte, infatti se tolgo un eccessiva durezza dell’acqua avrò problemi di sodio nella stessa. Purtroppo mi accorgo anche che la consapevolezza del problema acqua non è per nulla sentito e tanto meno compreso dalla maggior parte delle persone. Ma di questo parleremo  nelle pagine di Ecopassaparola. Giungo finalmente dopo 10 anni di quest’ultima attività a conoscere il Network Marketing,  a dire la verità avevo già avuto dei contatti con questo sistema di distribuzione, ma avendo una mentalità chiusa l’avevo liquidata con ” solita americanata”, perchè vedere gente che urla enetwork salta sui tavoli non faceva parte e non fa ancora parte della mia natura. Per questo avevo declinato più volte l’invito a una serata informativa propostami da un mio conoscente. Ma non demordendo e insistendo con tenacia è riuscito a convincermi, lo ringrazio ancora oggi. Arrivo alla serata informativa che si è svolta nello studio retidi un professionista, sarà forse per questo, o per la professionalità dell’oratore, o perchè la mia mentalità cominciava ad aprirsi,  rimango colpito favorevolmente non tanto dai prodotti anche se ottimi, ma dai principi e vantaggi che sono propri di questo sistema, cioè il raggiungimento della libertà finanziaria, che ancora oggi mi vede promotore. Qui avviene un altro fatto che cambia la mia vita,  avendo difficoltà nel muovermi  a causa della caduta dal camion avvenuta in gioventù, mi è impossibile svolgere l’attività al di fuori delle pareti domenstiche costrigendomi ad un nuovo cambiamento, conosco  e imparo ad usare internet, cerco un lavoro che si svolga online e qui conosco il fenomenosocial dei Social Media, che fino ad ora avevo catalogato solo per i giovani, seguo un corso per consulenti web e social media manager insieme ad Annalisa ed ecco una nuova svolta mi si accende l’idea di unire ” la fredda potenza divulgativa di Internet alla calda e travolgente “Progressione Geometrica” del Network Marketing, è da qui che nasce il “Network 3.0″ Lo scopo di questo Blog è appunto quello di diffondere questo sistema in tutti i suoi aspetti.
 Bruno Peterle

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